Opera di Bontà
L’Opera di Bontà di Santo Stefano si regge su un suo apposito regolamento, approvato dall’Assemblea Generale Straordinaria dei Confratelli del 20 dicembre 1964 (priore: Enrico Scardi) e ratificato dal Cancelliere Vescovile Mons. Leonardo Minervini.
Ha lo scopo di vivificare le antichissime infinite disponibilità spirituali del Sodalizio ed è lo strumento operativo dell’Arciconfraternita nella cristiana promozione di opere di carità, compiendo azioni di sollievo materiale e spirituale in favore di sofferenti, poveri e/o indigenti in genere. Intesse rapporti di collaborazione con le istituzioni caritative ecclesiali e con gli uffici comunali competenti al fine di garantire maggiore efficacia nel raggiungimento dei propri fini istituzionali.
L’Opera si finanzia tramite le oblazioni volontarie dei Confratelli e di tutti i benefattori (anche non iscritti). La destinazione dei fondi è effettuata ogni qualvolta se ne presenti la necessità e, in modo specifico, durante il periodo quaresimale.
Il Comitato dell’Opera della Bontà di Santo Stefano è costituito dal priore pro tempore o da altro amministratore da lui delegato e da quattro confratelli collaboratori nominati dal Consiglio di Amministrazione, e dal Padre Spirituale.
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